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seistatotu

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domenica, novembre 30, 2003

E chi mai si può essere permesso di dire che non fai un cazzo?? Mah. Sei solo laziale, ma nessuno è perfetto.
Ma perchè dici sempre 'sta cosa che non sai esprimere le tue emozioni? Guarda che le esprimi, comunque...
si vedono, si sentono...
E poi questi colori sono un mezzo, a mio parere, non un fine. Tramite il quale indagare. E quindi fiat lux!

Tra i momenti più della serata sono davvero molto incerto anch'io. Nel ballottaggio tra i momenti segnalati da Roberto (senz'altro i migliori, concordo) è davvero difficile dire per chi votare. Però anche se Luca/Giulio Cesare è mitico, forse "La macchinaaa!" è un altro slogan che sintetizza emozioni e divertimento. Quasi al pari dell'ormai classico "sei stato tu!".

Sono a casa a Roma, vengo da un bellissimo weekend e anche domani non lavoro. Almeno fino alle 4.
Sono molto sereno anche se un po' "tirato" in questo periodo. E' davvero bella l'idea di passarci una serata insieme mer prox.
Massimo, ci dici tu l'ora e l'indirizzo esatto? Ricordati dei non-romani come te!!

Buonanotte e buona sett a tutti
Mau

sabato, novembre 29, 2003

Eccomi qua, un'altra volta solo come un cane... l'unico di questo corso creativo e folle che lavora il sabato... e poi dite che non faccio un cazzo! (Ma quale volgarit�? E' sottotesto!!!). E chiss� perch� la solitudine mi suggerisce una riflessione un po' + seria rispetto al solito.
Mi piacerebbe tornare sul tema proposto da Giovanni, a proposito del tentativo che facciamo insieme di riscoprire dentro di noi quelle emozioni che abbiamo via via dimenticato.
La mia scelta di partecipare a questo corso � nata cos�, dalla voglia di "scartare di lato" e di non lasciarsi mangiare dentro, giorno dopo giorno, da una vita fatta di impegni e scadenze.
E la scelta si � rivelata felice: in questo moemnto il cammino che stiamo facendo insieme �, come dici tu Giova, "il sale della vita", l'�allegria di vivere il presente.
Senza la falsa soddisfazione di un traguardo da raggiungere...
Senza tappe...
L'altra sera cercando dentro di me colori da rappresentare non riuscivo a trovare altro che nero... nero... nero... E per un periodo della mia vita ho pensato di essere una persona priva di quelle meravigliose sfumature che pure colgo intorno a me...
e infatti nero... nero... nero...
Poi... improvvisamente... bianco!
Ma non come assenza... proprio come la somma di tutti i colori!!! e poi via verde... celeste... giallo... azzurro...
Magari, mi sono detto, non sono nero dentro... forse sto solo facendo luce...
Un bacio a tutti.
Roberto

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Posted by sei statotu to Un laboratorio teatrale...molto creativo! at 11/29/2003 05:15:02 PM

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venerdì, novembre 28, 2003

Oggi è venerd' quindi.... La scelta del momento + (la mia scelta, ovviamente, una scelta assolutamente parziale, soggettiva e discutibilissima).
Direi che la scelta non può non cadere su Luca/Giulio Cesare con il pisello di fuori!!!!
Anche se Massimo che grida "LA MACCHINA! LA MACCHINA!" e Ludovica Blu/Incazzosa che sostiene e vince lo sguardo di tutti... però Luca col lenzuolo e la sua ragazza in topless che prende appunti non hanno uguali!!
A voi il commento!
Roberto

Buongiorno.
Penso di essere entrato correttamente, ora vediamo se salvo ciò che scrivo.
Ma Robert la mia mai di qualche giorno fa si è miracolosamente trasformata in blog? allora può fungere anche così?
Vabbè.
Siccome ho visto che siete tutti molto intensi quando scrivete qui dentro (tranne Marina... ahahah), vi riporto un testo fenomenale che mi è arrivato qualche tempo fa via email. Lo trovo incredbilmente complesso, nella sua semplicità. E mi sembra di rivivere fatti vissuti. Insomma carissimi, io da quello che racconta costui ci sono passato proprio!
E' solo un po' troppo lungo, ma quando avete tempo vi consiglio di leggerlo.
Vi bacio davvero tutti
Mau

"Follia creativa"

di Eugenio Guarini
E allora proviamo a guardare le cose dalla fine.

Non c'è una vera e propria fine - a meno che non si tratti della morte - ma anche su questo le opinioni sono divergenti. Comunque la nostra fine si colloca molto prima della morte. È dunque una tappa in cui è arrivato quel successo e quella riuscita che abbiamo tanto sognato. È oggi, se è oggi. O è l'immagine della scena bellissima in cui proiettate il vostro desiderio realizzato. E che comparirà domani anche grazie a questa vostra capacità di considerarla già reale. La vedete? Assaporate i sentimenti di appagamento, gratitudine, gioia intensa, la magia del momento? Ecco: quello che avete desiderato è qui, reale, pieno, intenso, per certi versi ha superato anche la vostra immaginazione. Siete sopresi, meravigliati. Proprio tutto quello che avete desiderato (l'amore il successo il denaro la famiglia la fama la barca a vela la casa sul lago…). Senza economia! , senza inibizioni.

Ora voltiamoci indietro e guardiamo i passaggi decisivi che hanno condotto le cose a realizzarsi. Come in un film che parte dalla scena finale e poi tutto in flash back.

Ricorderete il lungo e penoso periodo della vostra vita in cui tutto sembrava grigio e eravate invasi fin dal mattino da pensieri depressivi. Avevate come un tarlo che vi rodeva dentro ma voi lo tacitavate con tanti ragionamenti realistici, molto convincenti, il cui succo consisteva nol sostenere che le cose stavano così e non c'era modo di sfuggire alla realtà. Che sarebbe stato peggio coltivare illusioni. Meglio adattarsi. E quelle rare volte che vi è sfuggito con gli amici o i parenti: oh, mi piacerebbe tanto… e loro a sorridere, o a scuotere la testa, e poi, in bella grammatica quelle cosiderazioni così sagge, così logiche… e così deludenti!

Poi le cose, col tempo sono peggiorate. Lo stato d'animo sembrava oramai incapace di quegli slanci che ossigenano l'esistenza. F! orse nei sogni. Ma al risveglio era tutto così pesante. Avete deciso di compiere i vostri doveri, di tener fede agli impegni, forse avete pregato Dio, gli avete offerto il vostro sacrificio, avete detto con la bocca il vostro sì, mentre il cuore non osava dichiarare quanto ingiusta fosse quest'esistenza che il Creatore vi aveva riservato.

Ma, a un certo punto è successo qualcosa. Qualcosa che vi ha spinto alla sincerità radicale: non raccontiamoci balle! Non sono affatto felice! Le cose così non mi vanno! Avete forse bestemmiato. Forse vi siete ammalati gravemente, quell'ulcera, quell'infarto, o siete stati abbandonati, il dolore più cupo fino in fondo. Ma qualcosa ha messo in moto le vostre energie. Una lettura, un incontro inatteso, un film, una serie di piccole circostanze ben coniugate con la vostra disperazione.

Ed avete finalmente deciso di ascoltare il vostro cuore. Io vorrei.. Ah sì, io vorrei…

Avete deciso di concedervi il lusso di dare voce al vostr! o sogno. Sentivate sempre di più che là dentro c'era una musica che voleva uscire. Nelle circostanze che vi sono più personali e uniche siete arrivati alla decisione di credere in quel sogno. Avete deciso che la vostra felicità dipendeva dal suonare quella musica.

Avete deciso di tener duro e di provarci, prima che la morte segnasse la fine del tempo a voi concesso. Avete deciso di contraddire le aspettative di amici, parenti e saggezza sociale. E vi siete buttati.

Da quel momento avete saputo che tutto dipendeva dalla vostra fede e vi siete rafforzati, tra alti e bassi, a rinnovare la fede nei vostri sogni. A credere che avreste potuto realizzarli.

Ma mano che facevate le cose che amavate, le vostre energie si sono moltiplicate, vi siete sentiti più giovani, avete cambiato aspetto, il vostro modo di parlare con gli altri, il vostro modo di passare il tempo. Eravate sempre orientati verso il vostro sogno. E il vostro modo di guardare agli aventi, di fare atte! nzione a tutto quello che accadeva, e di sollecitare gli eventi è mutato. Siete diventati più positivi. Dove prima vedevate solo la mancanza ora incominciavate a vedere i segni di qualcosa che stava accadendo e che veniva a sposare il vostro sogno, diventevate sempre più bravi a cogliervi delle opportunità da coltivare, perché potevano portare là. Sembrava proprio che là fuori, nell'universo, le forze e i fattori all'opera congiurassero per spianarvi la strada. Le difficoltà non vi facevano più paura, e la paura stessa era meno mostruosa e paralizzante. Avete imparato a rinnovarvi ogni mattina e scoprivate che era bello svegliarsi e trovarsi una nuova giornata da vivere.

E poi, le cose sono capitate, una dietro l'altra. A colpi di meraviglia, di sorprese. Le tessere sparse di un grande puzzle si sono ricomposte e i frammenti del vostro sogno cominciavano a prendere vita nella realtà.

Ecco, ora è chiaro. Il passo decisivo è stato quello di ascoltare il vostro sogno, dichiararlo senza economia e di crederci. Lasciar cadere tutte le credenze, apparentemente sagge e ragionevoli, che lo dichiaravano impossibile, disdicevole, magari perverso. Avete trovato il vostro centro e i criteri del vostro personale giudizio, di fronte al quale i giudizi pavidi degli altri impallidivano.

Quello è stato il vostro personale romanzo, l'avventura unica, l'audace esplorazione di cui ora andate fieri. E ora, la partita non è ancora finita, potete puntare ancora più in alto. Avete un cuore che ama, che dona, che si è attrezzato a fare miracoli. Il vostro cuore è giovane, perfino infantile, capace di meraviglia e di seguire i richiami della bellezza e della grandezza.

E avete appreso la logica della follia creativa.

Sapete che il mondo là fuori realizza quello che voi pensate e amate nel vostro intimo.

Mentre il realismo è un pensiero che intende riflettere l'esistente, la follia creativa è un pensiero che fa esistere quello che desidera.

giovedì, novembre 27, 2003

Siete tutti pronti per stasera???!!!...scusatemi in anticipo se anche oggi non farò le ore piccole con voi...mi sto impegnando per rimanerci in questo laboratorio di "pazzi" (leggete: rimanere a lavorare a Roma...e quindi continuare a frequentare questo nostro tanto atteso appuntamento)...baci...Marina

mercoledì, novembre 26, 2003

Se potessi rivederti fra un anno, farei tanti gomitoli dei mesi.
Se l'attesa fosse soltanto di secoli li conterei sulla mano .
E se sapessi che finita questa vita la mia e la tua proseguiranno insieme ,getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l'eternita'.


Quando l' amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
e quando le sue ali vi avvolgeranno,
affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume
vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.

Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Gibran Kahlil Gibran

baci sarah

Giovedì –1…
Sarò veloce perché sono sommerso di lavoro, ma provo a buttare là un nuovo tema, che mi piacerebbe discutere con voi…Ieri sera di ritorno da Milano, in aereo leggevo Alta Fedeltà di Nick Hornby, un libro travolgente (tra l’altro qualche anno fa è uscito pure il film…) un romanzo dove si affronta il tema della coppia e dell’amore in modo molto ironico…Amore…tema alquanto inflazionato, canzoni, libri, tutti lo affrontano…Sceso dall’aereo ho continuato con le mie pippe mentali, e mentro ero in coda per uscire dal parcheggio, mi sono posto il domandone: ma quale è la poesia d’amore più intensa, più coinvolgente che io abbia mai letto…Sulla Roma-Fiumicino mi è venuta in mente una poesia di Baudelaire, poi Prevert…poi mentre mi stavo avvicinando a casa l’illuminazione, come avevo fatto a non pensarci…una poesia di Pablo Neruda! Arrivo a casa poso le mie cose e prendo un vecchio libro di poesie…lo apro, lo sfoglio ed eccola là è lei…I due amanti di Pablo Neruda…per me è lei…E per voi, quale è la migliore? Sono pazzo? Forse si...Faccio parte da un pò di tempo di una comunità di recupero che si incontra il giovedì sera...Ve la consiglio :-)

Due amanti felici fanno un solo pane,
una sola goccia di luna nell'erba,
lascian camminando due ombre che s'uniscono,
lasciano un solo sole vuoto in un letto.

Di tutte le verità scelsero il giorno:
non s'uccisero con fili, ma con un aroma
e non spezzarono la pace né le parole.
E' la felicità una torre trasparente.

L'aria, il vino vanno coi due amanti,
gli regala la notte i suoi petali felici,
hanno diritto a tutti i garofani.

Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo,
hanno l'eternità della natura.

Luca

A...A...uno,due,tre prova... A...mi sentite? Spero di sì...

Gentili signore e gentili signori buongiorno!!
Finalmente questa mattina il mio ufficio assomiglia a quello di Roberto e di Marina...e non sto facendo niente :-))
Dico così perché mi sembra che siete gli unici onnipresenti sul blog dalla mattina alla sera.

Mau, vuoi sapere perché per me é così importante il giovedì sera?
Perché in questo momento rappresentate il "sale della mia vita".

A volte si verificano degli episodi (alcuni ve li ho già raccontati) che "ammazzano" le emozioni e non te ne accorgi nemmeno
(forse un attimo prima ne avverti una che ti fa scoppiare il cuore).

Io con voi sto cercando di riscoprire queste emozioni...di farle riaffiorare.
E' una parte di me che, ritrovandola a poco a poco, mi sono reso conto che
mi mancava moltissimo.

Arrivato alla soglia dei trent'anni (Marina come vedi non sei la sola) ho riaperto delle mie scommesse di vita che avevo "archiviato" forse
un pò troppo presto. In questo momento non mi interessa l'esito finale...mi piace sentirmi addosso la grinta e l'entusiasmo nell'affrontarle ma
soprattutto la gioia di poter condividere tutto questo con voi.


Vi saluta Shel e vi ringrazia per l'accoglienza dell'altra volta. Ho sentito Nek é mi ha detto che prossimamente verrà a farci visita.
Domani ci sarò solo io...

Gio

Appello: avete deciso di rimanere a casa stamattina o, temerari come sul palco, avete affrontato il nubifragio approdando stancamente gocciolanti in ufficio???!!!
Che nessuno giovedì si metta a raccontare la sensazione che si prova nel traffico di Roma sotto la pioggia battente...ci metteremmo tutti a piangere!!!...buona giornata "umidina"!!! Marina

martedì, novembre 25, 2003

...era triste questo blog senza neanche un piccolo post oggi...soprattutto dopo che Roberto si è impegnato così tanto per far capire a tutti come si usa il blog redigengo un piccolo manuale stile "Il mio primo blog"!!!...visto che l'impegno va premiato lo avrei voluto promuovere blogmaster ufficiale...ha rifiutato l'incarico...uff!...così mi dovrò continuare a prendere sempre io tutte le responsabilità di ciò che accade!!!...help!!! un bacio a tutti.... Marina

lunedì, novembre 24, 2003

Eccomi! Ecchissene direte. Vabbè.
Marina, Luca e Robertino, non ho ancora troppo capito come funge sto blog,
ma sono rimasto rapito dalle vostre davvero struggenti note.
Non scherzo.
Anche Ludo, assolutamente grande. Era come vederti, in Tunisia.

I miei viaggi sono stati tanti, non tutti affascinanti, ma da quasi tutti
ho ap/preso qualcosa.

Potrei raccontarvi quello fatto quasi due anni fa in Nuova Zelanda. Era un
viaggio in me stesso, più che altro. Con mio fratello, ma in realtà da
solo. Da solo di fronte alle mie scelte, al disastro che stava diventando
la mia vita in quel periodo. I paesaggi assoluti e totali delle montagne
dell'estremo sud, i cieli australi... mamma mia quel cielo com'era diverso
dal nostro! "Quella" stellata è proprio un'altra cosa! E chi se lo
dimenticherà più...
Ma in realtà quel viaggio non era fine a sè stesso, appunto.

Ed ora è troppo complicato parlare di quel momento in cui si inseriva la
Nuova Zelanda. Talmente complicato che, a distanza di tempo (dic 2001) non
ho ancora deciso se mi evoca momenti di felicità unica e totale o lunghe
settimane di angoscia -prima, dopo e durante- altrettanto totale.

Taglio.

Mi spiace avervi perso gio scorso, mannaggia.
Ma è possibile che ci diciamo certe cose? che quest'appuntamento sia così
importante per tutti?
vi bacio
Mau

a proposito di odori, di gente, di sabbia, di dune, di rocce, di palme, di
colori, di povertà, di vita, di morte, di bambini, di adulti, di sofferenza,
di religione, di amore, di odio e delle mille sensazioni che un viaggio ti
può dare posso dirvi che sono tornata dalla tunisia.

Un viaggio particolare, che si è rivelato un ritiro spirituale.
Un giorno, nel deserto, il prete che ci ha accompagnato ci ha invitato a
scegliere una duna. Una delle tante. Sceglierla per farla nostra. Ci ha
detto che guardando quell'immenso spazio lontano dalla nostra realtà e
toccando quella sabbia che al tatto sembra cipria avremmo potuto ritrovare
noi stessi. Mi sono concentrata. Mi sono cercata. La sensazione è stata
fortissima, ma non mi sono trovata. (forse mi sono persa da qualche altra
parte!!!).

Sopra la mia duna, cercandomi ho capito che fingere è divertente ma che
quello che conta è la verità....
Volete sapere la verità su quello che vi ho raccontato tre settimane fa?
Ahimé mi piacciono gli uomini.
Dico Ahimé perché spesso ho pensato che l'omosessualità avrebbe sicuramente
risolto i miei 'problemi' con l'altro sesso, ma che ci posso fare se le
donne non sono di mio gradimento????
... anzi, a proposito, avete un ragazzetto simpatico e intelligente, anche
di seconda mano, da propormi?

un bacio ludo

sembra proprio che si siano stufati... voglio dire: Luca e Sarah perché gli altri non hanno mai scritto su questo blog... ma cosa aspettate? almeno un commentino...
adesso vi preparo una bella guida su come scrivere su questo blog così non avrete scusanti!

per quanto riguarda la storia da raccontare... ammetto che non avevo capito un bel niente. io mi stavo preparando un bel monologo... tutto preparato... vabbè lo metto via per un'occasione migliore. un vero peccato però perché adesso quell'emozione me la sono immaginata con quelle parole, quei colori... devo metterla via e trovarne un'altra!

buon inizio settimana anche a te Marina, a Luca che non si è visto da queste parti e a tutti quelli che ci leggono...

Roberto

Allora...cari compagni di teatro, un pò fuoriusciti (di testa...) vogliamo rendere un pò più animato questo scambio di opinioni? Potete scrivere qualsiasi cosa, anche una riga, ma fatelo...Lo so che vi piace leggerci :-) ma quà siamo rimasti in tre!

Io la butto là...Giovedì prossimo avrei una storia da raccontare...e voi, a che punto siete? Ve la sentite?
Luca

ok, ok...se vi siete già stufati allora ditelo!!!...oppure siete tutti concentrati a stendere il canovaccio con una storia più avvincente di quella di Giovanni, o a ricercare le caratteristiche del personaggio più strano da far interpretare ai vostri compagni di pazzia, oppure siete rimasti gli esseri inanimati e senza espressione alcuna del gioco di giovedì???!!!...insomma, che fine avete fatto???!!!...siete ancora appesantiti dai pranzi e cene di un assolato weekend novembrino???!!!
...assolato almeno da quanto ho saputo qui a Roma, perchè nel nord-est le nubi regnavano sovrane, per quanto il comandante dell'aereo mentre atterravamo abbia annunciato "stiamo per atterrare all'aeroporto di Venezia, la temperatura è gradevole e il cielo sereno"...cielo sereno???!!!...probabilmente il caro comandante era originario di Dublino, e non aveva affatto idea di cosa fosse il cielo sereno!!!
...non ero mai atterrata a Venezia, ovvero le mie finanze mi avevano sempre fatto optare per le nostre efficienti FS...in questo caso ho approfittato di un'offerta pazzesca per passare un weekend con i miei amici trevigiani...appunto, dicevo, atterrare a Venezia è fantastico, la laguna da sopra sembra un grande dipinto cinese, di quelli ad acquarello che raffigurano serpenti e draghi...e in lontananza piazza San Marco è bellissima...come la sera illuminata e sgombra di turisti...
un consiglio: andate sempre in giro con la "gente" del posto...scoprirete angoli magnifici che nessuno conosce e indovinerete il punto sul Canal Grande dove si può attraversare in "gondoetta" ad un prezzo "popolare"...mentre Treviso è sempre più l'elegante e ordinata città che avevo lasciato due anni fa...
buon inizio settimana...Marina


venerdì, novembre 21, 2003

...me ne sono andata giusto in tempo per perdermi questa vostra performance...che disdetta!!!
...sinceramente non è stato facile impersonare un velocista ansioso che non cura l'igiene dei propri piedi, quando davanti devi convincere Zagor all'interno di una ricevitoria del lotto a comprarsi una macchina...quanti cavalli???!!!
...soprattutto dopo la storia di Giovanni in cui ognuno di noi si è immedesimato (sfido chiunque a non aver incontrato almeno una volta un prof. "idiota"!!!)...e lui, con la sua solita presa scenica, ci ha stupito, tenuto con il fiato sospeso...fino alla fine...che dire?!...a parte che voto fortemente per questa storia!!!!!!!!
un abbraccio di buon weekend che passerò nella fredda ma splendida marca trevigiana...
Marina

Ciao belli, oggi parto subito con una proposta: che ne dite di votare dopo ogni incontro settimanale il momento + della serata? Non una votazione vera e propria ma ognuno di noi segnala, se vuole, quello che per lui è stato il momento + della serata (+ emozianante, + divertente, + commovente, + quello che volete voi). Sarebbe un modo carino di dire a chi non è potuto venire cosa si è perso...

Parto subito scegliendo il momento + di ieri sera. Non è facile perché il pezzo di Giovanni è stato fantastico soprattutto per le immagini suggerite: dall'enorme fallo di peluche al profitteroles da 250 palle.

Ma il momento + per me è:
FABIOLA che entra in scena facendo mosse di kamasutra/karate come una matta e poi dice "UNA MARGHERITA!".
Fantastico!

Roberto

giovedì, novembre 20, 2003

Confessione a poche ore dalla performance di stasera: non ho fatto i compiti!!!
io non ci riesco...ogni volta che decido quale episodio raccontare mi sembra troppo triste, troppo sciocco, troppo scontato, troppo fumoso, troppo forte, troppo vago, troppo.........eppure mi racconto molto in generale...sono fin troppo (!!!) logorroica a volte...eppure...
..vabbè...ho ancora un po' di tempo...magari sulle scale dell'ufficio o in metropolitana o mentre guido la mia fiammante macchina (non fate battute...perchè è un tasto dolente, che non ho intenzione di raccontare perchè ancora troppo presente!) mi verrà in mente un episodio non troppo.......
a fra un po'....Marina

mercoledì, novembre 19, 2003

...mi piace continuare a parlare di viaggi, di sensazioni provate, di attimi impressi nella memoria...
Vi allego uno scritto personale, che mi sono appuntato al rientro, dopo tre settimane di Messico. E' per voi.

Ho viaggiato. Con più entusiasmo e più curiosità che in passato. Avevo voglia
di conoscere di scovare i segreti di un mondo sconosciuto, conosciuto solo in
cartolina o tra gli odori di un ristorante preconfezionato. Il Messico mi ha
colpito per la sua genuinità, i suoi colori, i suoi contrasti. E’ il Chapas il
cuore del Messico, è lì a San Cristobal, che si intrecciano fede, misteri e
superstizioni. La gente crede intensamente, in modo direttamente proporzionale
alla propria povertà. A San Cristobal mi sono sentito un intruso, uno stupido
occidentale paffuto, con la sua macchinetta fotografica, pronto a rubare
un’immagine per mostrarla come un trofeo al proprio rientro. Ho scattato poche
immagini a San Cristobal, una specie di rito superstizioso lo proibisce, ma era
inutile scattare foto. San Cristobal ti resta nel cuore. All’uscita della
chiesa del paesino avevo voglia di piangere, mi sono trattenuto. La chiesa era
piena di persone sedute in terra suddivise in piccoli gruppi di preghiera.
Dappertutto aghi di pino, profumi di incenso e cera bruciata. Osservavo e non
riuscivo a parlare, ho memorizzato ogni immagine tanto era cruda e forte. Donne
ed uomini in un miscuglio di fede e riti pregano, hanno con loro galline,
accendono in continuazione candeline poste di fronte a loro in sequenza di
altezza rigorosamente discendente. Mormorano ognuno la propria preghiera, è un
mormorio soave, non assordante. Hanno bisogno di coca cola e di bevande gassate
per bere ruttare, così liberano la propria anima. San Cristobal è una città di
confine, il confine tra chi vive e chi vive di speranza affidando ad una fede
così forte e così piena di rituali superstiziosi la propria condizione di
persona povera ed emarginata. E’ il gruppo che vive, non la singola persona,
l’insieme di persone formano un'unica entità che crede non tanto nella propria
esistenza, ma solo in quello che verrà dopo. La loro vita è un rimando è un
sopravvivere un’esistenza ingrata nell’attesa di un mondo giusto. Ma tutto
questo ha senso? Quante domande mi sono posto e a quante non ho saputo
rispondere in questa chiesa…
Luca

...per continuare sui viaggi...vi "dono" i miei ricordi di questo anno...del Portogallo prima e della Grecia poi...direttamente dal mio blog...Marina

Portogallo
Mille colori spenti dal tempo si arrampicano su stradine sospese nell’Oceano…stracci di blu si specchiano in terrazzini di ferro battuto…idiosincrasie del tempo passato ma respirato ancora nei vicoli…poi d’improvviso il futuro…specchi e giochi d’acqua su colori appena impastati…le due facce dell’intrigante Lisbona…molto più facile capire Porto…più simile alle città d’arte e d’affari nella nostra comune accezione…nel mezzo tanti paesi fatti di ricami su pietre gotiche…di azuleios dei colori del mare…tra strade che ritmano del lento fado e dei profumi di pesce alla brace…in una terra sospesa tra passato e futuro…che non sono riuscita ad assaporare fino in fondo…avessi potuto camminare da sola per ore sulle rotaie delle storico tram…

Grecia
Tornata.
Le mani profumano ancora di salmastro...i capelli schiariti, imbevuti dei raggi del tramonto che colora il bianco e l'azzurro dei paesi appoggiati sul vulcano...fantasie di una ricca terra perduta, sprofondata nell'intenso blu dell'abisso...colonne mitologiche intrecciate con il filo della salvezza di un amore...del sogno di volare lontano...acqua turchese e sabbia trasparente...pietra pomice...vicoli stretti a picco su balconcini di ginestre...profumo di gelsomino...sguardo che fissa nell'anima cartoline di paesi da fiaba...

Vorrei partire. Non ho il desiderio di staccare, il desiderio che mi accompagna è diverso,
lo spirito è diverso. Voglio conoscere nuove culture, nuove realtà, nuove
persone, confrontarmi con loro. Sono curioso. Questa curiosità quasi esagerata,
mi ha spinto ad Aprile a partire per il Marocco. Viaggio pieno di
contraddizioni, colori, odori, paesi diroccati, deserti, dune, sabbia, sudore,
palme, muli carichi, rigagnoli di acqua, fango, mercati medioevali, spezie,
cammelli, moschee, fossili, montagne, neve…I bambini del Marocco hanno gli
occhi di adulti. Sono vispi e colorati, ciò che indossano li rende colorati. Se
li osservi bene, il fondo dei loro occhi è triste. Corrono ti inseguono, la
loro unica richiesta è: Monsieur, Donne moi a stylo! Vogliono una penna, una
gomma da masticare o come dicono loro, un bon bon. Il marocchino è diverso
dall’aggettivo ‘marocchino’ che si usa a sproposito, in modo
qualunquista e razzista. Il marocchino è una persona che ti accoglie, ti
accetta, è ospitale. Ho provato entrando nelle loro case, le stesse sensazioni
che si provano entrando in un vecchio paesino del meridione, qui in Italia.
Tutti ti osservano con eccessivo rispetto e fanno di tutto per farti sentire a
tuo agio. Tu sei uno di loro. Voglio spingermi oltre, voglio continuare a
viaggiare. Lo stesso desiderio mi ha spinto ad Agosto a partire per il Messico.
Sono attratto dal Sud del mondo, dai posti pieni di colori e di gente, dai posti brulicanti. E’
affascinante osservare un mercato. Il mercato è un punto di incontro dove le
persone urlano o si capiscono con un cenno, uno sguardo. Se entri in un mercato
sei improvvisamente equiparato a qualsiasi altro individuo, non c’è differenza
tra te e l’altro, il mercato unisce, non ci sono differenze sociali. Solo
apparentemente al mercato si vende e si acquista, il mercato è il cuore, il
succo di un popolo.
Luca

martedì, novembre 18, 2003

Noto dal messaggio di marina che qualcuno si sta preparando alla prova di Giovedì... Beh quel qualcuno non sono io!
Ci sto provando da Venrdì mattina praticamente pensando ad "un'emozione da raccontarvi" ogni momento della mia giornata, ma non è facile mettere a nudo la propria dimensione interiore (come la chiama giustamente Marina).
Forse però il gioco è proprio quello che ci ha fatto fare Sergio la volta precedente: una verità, una bugia, un mistero... il mistero di sapere se quello che ognuno di noi ha raccontato era realtà o finzione.

Basterebbe sentirsi addosso quella maschera per raccontare se stessi...
Chissà...

Roberto

Mi sto "dividendo" tra blog pubblico, questo, e blog privato, che tanto già è stato "scoperto" da qualcuno di voi...ed è strano e sottilmente divertente...forse rispecchia anche un po' il mio modo di pormi...trasparente...anche se ognuno di noi ha una dimensione interiore privata più o meno grande...un tesoro, di emozioni, di ricordi, di sogni, che custodisce gelosamente e che non rende pubblico...anche nel blog più privato...e nella prova di giovedì, chissà.... Marina


lunedì, novembre 17, 2003

Accoglierò l’imprevisto, come il padrone di casa che accoglie un ospite che
aspetta da tempo. Con la stessa gioia, lo stesso rispetto, la stessa cura. Poi
con una mano scriverò poesie, e con l’altra mano dipingerò tele di colori vivi
e accessi. Mi soffermerò a pensare a come la vita ti offre sempre
un’alternativa, una via d’uscita, una porta verso l’attimo fuggente ed inatteso...
Luca

Vi riporto quello che si vede dalle mie finestre questa mattina: tanta gente in fila...piazza Venezia luminosa e silenziosa in attesa di salutare dei ragazzi come noi...
...pensavo di scrivervi un post diverso stamattina...l'avevo in testa mentre stavo in metropolitana stretta tra un omone incravattato e una signora con un passeggino...ma forse è caduto alla fermata Termini mentre mi spingevano ad uscire...no, non è la mia fermata!!!...o forse è rimasto appiccicato al vetro della mia finestra...mentre osservo questo corteo...mi sa che la pausa pranzo non mi basterà per prenderne parte.......
Marina

Ho passato due giorni a Saturnia, a fare il bagno tra le calde acque sulfuree...(scusa Roberto, non te la prendere ;-)
Oggi è una bella giornata, e anche se ho gli occhi ancora un pochino chiusi, e la pelle che sa ancora un po’ di zolfo, la mia mente è già proiettata a giovedì…all'imprevedibilità di quel giorno. Questo week end, vi ho pensati…ad uno ad uno…ad una ad una…ad uno ad una…mi si stanno incastrando le dita!
Un abbraccio forte forte.
Luca

sabato, novembre 15, 2003

Sabato sera... ho lavorato un pochino oggi per il nostro blog e penso che ve ne accorgerete quando tornerete in ufficio a scaricare la posta... dico quando ritornerete in ufficio perché ho provato a contattarvi per qualcosina di speciale da preparare (eh eh eh!!!) ma nessuno mi ha risposto.
"Aiutooooo!!!! MI EVITANO!!!!!", è stato il mio primo pensiero, ma poi ho rapidamente compreso che sono l'unico disgraziato ad essersi scelto un lavoro per il quale il sabato, la domenica, pasqua, natale e capodanno sono tutti indistintamente segnati in nero sul calendario. E quindi io qui al lavoro e voi in giro a fare shopping, o a divertirsi, o a riposarsi... insomma a fare quello che ca##o vi pare!
Bravi!

Vi abbraccio

venerdì, novembre 14, 2003

Parli ma non sento qui c’è troppo vento
Troppi guai in questa povera testa che non c’è più
Parli e non la smetti, parli di progetti
Stò in silenzio mi aggiusto le braghe fai tutto tu
Dio fai tornare il vento
Gli domanderò se può portarmi via dalla spiaggia
Basterà un momento
Prendo la rincorsa le braccia al cielo e volo via via dalle certezze dalle tue carezze che anche adesso mi bloccano al muro e non volo più
Tutto calcolato, tutto programmato il lavoro la casa il futuro così sei tu
Ma io musico ambulante vorrei stare in cento case o in un motel
E mi sento, scusa, così dissonante
Vorrei molti amori e duemila figli come me
Via mentre stai parlando sono già partito non te ne accorgi non vedi più
Forse imparerò a volare sopra questo mare
Tu fammi un fischio ti porto su
Parli ma non sento c’è ancora troppo vento
Non c’è niente di fermo di certo e nemmeno tu
Amo questi tempi questi cambiamenti
Mi raggiusto le braghe con il vento mi vanno giù
Si non ci si può fidare di uno che vivrebbe bene in un motel senza niente senza neanche il mare a guardarsi dentro e capire dentro cosa c’è
Via voglio andare via
Io non ho progetti e non so da grande cosa farò
Certo è tutto questo vento che mi porto dentro e quando si calma mi fermerò
Via mentre stò parlando tu sei già lontana
È passato il vento e non ci sei più
Forse ti vedrò volare sullo stesso mare
Tu fammi un fischio
Sei proprio tu

Se potessi volare verrei a trovarti ovunque sei
Mi sdraierei accanto a te mentre dormi
E con semplicità passerei un po' di tempo con te
Con semplicità, ascolterei i tuoi sogni
Ascolterei il battito del tuo cuore
E sarei così vicino
Che potremmo spingere via la paura
Io verrei per osservare con gli occhi di una farfalla le tue lacrime e i tuoi sorrisi
E tu sapresti chi sono
E io saprei chi sei.

Per la serie: non lasciamo sola Marina visto che, dopotutto, la vocina che diceva: "Perché non apri un blog tutto nostro?" era la mia...
Io, in realtà, avevo proposto come titolo del blog "gabbiadimatti" per rendere nel miglior modo possibile l'idea del gruppo che frequentiamo, ma devo dire che la scelta della nostra blogmaster (titolo attribuito ad honorem) è fantastica e non merita proprio di esser lasciata da sola. insomma meglio creativi che matti, facciamo quantomeno un'altra figura!!!

La mia domanda per tutti voi è questa: state pensando al "compito a casa" impartitio da Sergio? Io sì ed ho tante idee che mi frullano per la testa ma tutte terribilmente confuse!!!!

Per quanto riguarda la proposta di Sarah di interpretare un brano musicale direi che è carina l'idea, ma dopo i rifiuti subiti da parte tua e di Ludo ieri sera, tutto vorrei meno che fare la parte del giovane uomo!!! Basta!!!! Rimpiango il pianto di Marina!!

Ciao a tutti e ricordate: "non sono stato io"
Anto.... scusate, Roberto

mmh...la situazione si fa interessante!!!...sono felice che abbiate iniziato a scrivere sul nostro blog...e intanto io FATICO...ed ho inserito anche i conteggi di chi ci guarda e i commenti!!!!!...ora commentate questo post almeno con un BRAVA!!! ;-)

Lui : Eravamo fidanzati, poooooi, tu mi hai lasciato, senza addurre motivazioni plausibili...
Lei: Noo...o....oooh..on e' vero, tu non capisci l'universo femminile, la mia spiccata sensibilita', si contrappone al tuo gretto materialismo maschilista...
...ciononostante...
Lui: Cara ti amo.
Lei: Mi sento confusa.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Devo stare un po' da sola.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Esco appena da una storia di tre anni con un tipo.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Non mi voglio sentire legata.
Lui: Cara ti amooooo !
(musichetta...)(il momento dello humor ci vuole)
Lui: Rimani in casa.
Lei: Voglio essere libera.
Lui: Esci pure con chi ti pare.
Lei: Non ti interessi mai di quello che faccio
Lui: Vorrei palparti le tette.
Lei: Porco !
Lui: Mai ti toccherei neanche con un fiore.
Lei: Finocchio !
Lui: Mi drogo, bestemmio, picchio i bambini e non ti cago.
Lei: Ti amo !
Lui: Mi faccio il culo quattordici ore di seguito per mantenerti e ti cago.
Lei: Ti lascio per un tossicomane che non fa un cazzo tutto il giorno, che bestemmia e picchia i bambini.
Lui: Mi metto il goldone...
Lei: Ho un desiderio di maternita'.
Lui: Ho un desiderio di paternita'.
Lei: Mettiti il goldone.
Lui: Cara ti amo.
Lei: Mi sento confusa.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Devo stare un po' da sola.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Esco da una storia di tre anni con un tipo.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Non mi voglio sentire legata.
Lui: Cara ti amooooo !
(...giovani comici...)
lui: Rimango in casa.
Lei: Mi opprimi.
Lui: Esco.
Lei: Questa casa non e' un albergo.
Lui: Ti passo un cubetto di ghiaccio intinto nel Cointreau sulla pancia dopo di che ti scopo bendata.
Lei: Non sono una troia.
Lui: Allora in posizione canonica io sopra tu sotto?
Lei: Che palle !
Lui: Disse la vacca al mulo...
Lei: Oggi ti puzza il culo !
Lui: Disse il mulo alla vacca...
Lei: Ho appena fatto la cacca...
Lui: Cara ti amo.
Lei: Mi sento confusa.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Devo stare un po' da sola.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Brrr.. esco da una storia di tre anni con un tipo.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Non mi voglio sentire legata.
Lui: Cara ti amooooo!
(...harg harg harg...)
Lui: Ed ora uniamo i nostri corpi nell'estasi suprema che e' propria dell'idillio dell'amore.
Lei: No, perche' quando avevo 13 anni mio cugino me l ' ha fatto vedere e da allora sono traumatizzata pero' possiamo restare abbracciati tutta la notte senza fare niente, sara' bellissimo lo stesso...
Lui:(te lo tronco nel culo)
Lei:(dai sii serio)
Lui: Usciresti con me domani sera.
Lei: Sono stanca forse ho gia' un' altro impegno.
lui: Beh, poco male cosi' vedo i miei amici.
Lei: Sono libera.
Lui: Mettiamola sul sesso.
Lei: Ho bisogno d'affetto.
Lui: Mettiamola sull'affetto.
Lei: Chiaviamo.
Lui: Io sono come sono.
Lei: Cerca di cambiare.
Lui: Sono cambiato.
Lei: Non sei piu' quello di una volta.
Lui: Tu mi appartienti.
Lei: L' utero e' mio !
Lui: Eccoti i soldi per la pelliccia.
Lei: Eccoti l ' utero !
Evviva l ' amoreeeee !!!


Ciao sono Sarah!
mi è venuta una simpatica idea.... perchè non divertirci ad interpretare i testi delle canzoni?????
a me piacerebbe interpretare queste!:

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